Dopo tanti anni di imprevisti e impegni già presi, per la prima volta riesco a partecipare alla più grande festa patronale d’Italia, la regina di tutte le feste, Adelfia (Ba). Arrivo in una giornata uggiosa di novembre con un gruppo di amici per divertirci e gustarci la festa di San Trifone, protettore di Adelfia. Piatto forte della manifestazione i fuochi pirotecnici e le luminarie artistiche che sono uno dei fiori all’occhiello della produzione artigianale pugliese. Mi fermo con la mia compagnia a pochi metri dal luogo degli spari intorno le 8.00 del 10 novembre, data della festa liturgica di San Trifone. Ho il tempo di assistere alla prima diana eseguita dalla ditta Bruscella B. e subito dopo comincia a piovere a dirotto, scendo in paese con i miei amici e vado alla sede del comitato dove ho il piacere di conoscere persone che prima d’ora ho comunicato solo tramite i networks, nonostante il tempo brutto ho modo di vedere che l’acqua non interrompe il lungo pellegrinaggio di fede e devozione, tanta gente armata di ombrello si riversa sulle strade di Adelfia per vivere ugualmente questo grande spettacolo fatto di folclore ma soprattutto di religiosità popolare che negli ultimi tempi sta andando a scemare come molti valori che prima erano indiscutibili. Una caratteristica di questa festa sono le tante bancarelle che oltre i classici dolciumi vendono baccalà essiccato, non sono riuscito a contarle ma erano tante. Nell’aria si respira aria pulita, niente macchine, solo gente in attesa della messa pontificale delle 11,30 nella chiesa madre dove è custodita la statua di San Trifone.